L’ora più buia: Fano 0 - 2 ###

L’ora più buia: Fano 0 – 2 ###1 minuti di lettura

C’è poco da dire, verrebbe voglia di non parlare proprio. Ma lasciare il campo sguarnito sarebbe vigliaccheria, lasciarlo al nemico di sempre poi sarebbe indegno. Indegno per una piazza che ha riposto il suo entusiasmo sulla squadra, riversandosi in massa al Mancini; indegno verso una prima parte di stagione che ci vede tuttora fuori dalla zona rossa dei playout; indegno verso un progetto che – per quanto raffazzonato in extremis – lascia sicuramente intravedere qualcosa di più rispetto al nulla cosmico della passata stagione.

Dicevamo, il nemico, il male assoluto, l’incarnazione del peggio, è stato qua. È arrivato alle porte, ha colpito e se n’è andato vittorioso. A casa nostra, come non gli capitava da 31 anni. Un’altra epoca storica, lontanissima dalla nostra e forse più vicina a quella che ha vissuto Winston Churchill. Noi, come lui nel 1940, ci troviamo ad affrontare L’ora più buia, che ci lascia sgomenti, senza parole, col culo per terra.



 

Come lui abbiamo assistito pressoché impotenti alla nostra Dunkerque – lui coi sigari e il whiskey, noi con sigarette e birra. Cosa potevamo aspettarci da questa stagione se non “lacrime, sudore e sangue”?

Commenti e cronaca di una partita a cui non avremmo mai voluto assistere li lasciamo a quelli bravi. Noi cerchiamo il coraggio nel fondo del bicchiere. Non disponiamo di Romeo y Julieta e nemmeno di whiskey pregiato come il primo ministro inglese, ma come lui una cosa la sappiamo:
WE SHALL NEVER SURRENDER! NON MOLLEREMO MAI!

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