Una gran bella scoperta! Fano 0 – 0 Rimini

Una gran bella scoperta! Fano 0 – 0 Rimini2 minuti di lettura

Dà il magone. Pareggiare in casa contro un rivale in difficoltà di risultati e societaria.
Fa incazzare. Non riuscire a battere una squadra in dieci per mezz’ora, dopo aver sbagliato un rigore.
Tira proprio il culo. Giocare il secondo tempo a “porta Romana” nella loro metà campo senza segnare.
 

Ma è proprio la natura differente dei nostri un po’ cronici giramenti di cosiddetti che rappresenta un’autentica innovazione – come quelle che in settimana sono stata insignite dalla Reale Accademia di Svezia con il Premio Nobel. Siamo due punti sopra la zona playout – e sopra i cugini – veniamo da sei risultati utili nelle ultime sette, dopo aver già giocato con le prime tre in classifica. E siamo arrabbiati.
 



 

La squadra – c’è bisogno di ripetere quale modulo predilige mister Fontana – è la stessa che domenica scorsa ha sbancato Imola. Anche l’approccio alla partita è, in maniera un po’ meno traumatico, simile: il Rimini sembra avere il pallino del gioco. I romagnoli assetati di punti si rendono più pericolosi, soprattutto con Manuel Ferrani che costringe al solito miracolo spider-Viscovo – che trova il terzo clean sheet stagionale, insieme ad un’altra prestazione convincente dei colleghi di reparto arretrato Gatti e Di Sabatino.
 

Il Fano gioca una prima frazione di rimessa, impreciso, soprattutto a centrocampo si fatica a trovare la quadra. L’occasione per cambiare l’inerzia ci sarebbe ma Barbuti – come sempre generoso nel dare battaglia alla difesa avversaria – si fa ipnotizzare dagli undici metri.
 

Nel secondo tempo l’Alma cambia il piglio, comincia l’assalto alla diligenza della porta biancorossa, incentivato dall’espulsione al sessantesimo di Zamparo. Ma non c’è verso, finisce 0 a 0.
Il pareggio per cui fino a non poco tempo fa avremmo esultato è per noi oggi fonte di incazzatura. Lo stesso punto può essere una sconfitta evitata o una vittoria sfuggita, dipende tutto dagli occhi di chi guarda. Consoliamoci pensando che ha a che fare con una teoria che non è valsa un premio Nobel ad un eccentrico fisico tedesco nel 1921.
Ma è una gran bella scoperta!

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