Canto notturno di un pareggio incoraggiante. Gubbio 1 – 1 Alma Juventus2 minuti di lettura

Che fai tu, Alma, a Gubbio? dicci, che fai, Splendente Alma?

Sorgi nel secondo tempo, ormai la formula è un marchio di fabbrica. I granata – stesso modulo, l’ormai abituale 4-3-3, con il solo Paolini a prendere il posto di Parlati nell’11 titolare rispetto a domenica – giocano la solita prestazione a due facce. Come la Silenziosa luna di un nostro famoso conterraneo in “Canto notturno di un pastore errante dell’Asia”.
Il copione è lo stesso visto col Ravenna, il primo tempo è di sofferenza.

Ma il ritmo è diverso, stavolta più che il Fano a demeritare, sono i padroni di casa a meritare di andare in vantaggio dopo 45′. Il Fano crea qualcosa – con Kanis e con Barbuti che manca un paio di agganci decisivi sottoporta – ma è il Gubbio a impensierire maggiormente Viscovo. Il Fano si difende, tutto sommato bene con Gatti e Di Sabatino, e riparte sugli esterni.
È però nel secondo tempo che l’Alma, alla prima partita in notturna, si fa bella. Esce dallo spogliatoio agguerrita, alzando baricentro e ritmo – la condizione nei 90 minuti, è sempre bello notarlo, non viene mai meno ai granata.

Il Fano trova prima la traversa con Tofanari, poi il pareggio su rigore – sacrosanto – trovato e trasformato da Barbuti. L’appuntamento col secondo gol stagionale, sfiorato un paio di volte nel primo tempo, è stato solo rimandato per il bomber granata, tra i migliori in campo assieme a Kanis che non trova il gol ma molto spunti sulla fascia. Fanno bene anche i cambi inseriti da mister Fontana, soprattutto Di Francesco che riscatta l’errore di domenica col Ravenna. Bella la reazione, la forma fisica e lo spirito propositivo di un Fano bello di notte oltre che nei secondi tempi. Anche oggi forse avremmo meritato qualcosina in più del pareggio, ma la strada è ancora lunga e incoraggiante.

La nottata di Gubbio è passata, domenica contro la Reggiana deve essere l’alba della nostra prima vittoria