Modena 1 – 0 Fano: La sindrome dello struzzo

Modena 1 – 0 Fano: La sindrome dello struzzo2 minuti di lettura

Pronti via, gol loro. Dopo tre sconfitte di fila ci presentiamo al Braglia di Modena per recitare la parte della vittima sacrificale. La testa sotto la sabbia, che poi sarebbe un falso mito: non è vero che quando ha paura lo struzzo sotterra il capo per nascondersi, semplicemente l’abbassa per assomigliare a una roccia o a un cespuglio.

Ornitologi o psicologi, i ragazzi in questo momento avrebbero bisogno di farsi vedere da uno specialista. Per 20’ l’undici di mister Fontana – che, rispetto al disastro di domenica scorsa, inserisce Di Sabatino e Sapone al posto di De Vito e Paolini – sembra cercare di mimetizzarsi con l’erba del campo.

Se il Fano gioca a fare la preda, non si può dire che i canarini siano temibili cacciatori. I fischi del pubblico sono indicatori del clima che si respira in casa gialloblu, e il momento no inizia a farsi sentire. Così a metà del primo tempo il Modena smette di giocare e i nostri mettono finalmente il naso fuori. Un tiro da fuori di Baldini è il segnale della reazione, premonizione del pareggio che arriva pochi minuti dopo. Dopo 400 minuti di astinenza, il nostro centravanti si sblocca, sfruttando una sponda di Tofanari per un tap-in da pochi passi.


L’inerzia della partita passa tutta in nostro favore, creiamo occasioni, seppur poco pericolose ci impediscono di subire gli affondi gialloblù. Risolleviamo la testa, fino all’intervallo.

La ripresa si apre come meglio non potevamo aspettarci. Il Fano continua a macinare ripartenze, con Baldini, il migliore in campo, e Kanis che però sciupa, prima per colpa del miracolo di Perna e poi per pochi centimetri. Le occasioni sfumate ci fanno rinculare, ma ci aggrappiamo alla partita con le unghie e con i denti. Viscovo ci tiene in vita con un paio di miracoli, davanti a lui ergiamo il muro. Vaffanculo il bel gioco: è un punto prezioso, vitale in trasferta a Modena, tutti dietro e contropiede.

Ma non ce n’è. Al 90esimo la natura ristabilisce il posto che ci aveva assegnato nella catena alimentare. Il Modena esce tra i fischi, il Fano rimane in mezzo al campo. Con la testa sotto l’erba del Braglia.

Fb